Como, 21 Febbraio 2020
Penultimo o ultimo articolo da Como: da Mercoledì live dal luogo del delitto, se le Autorità ippiche Saudite modificheranno il piano di volo che mi hanno sottoposto: io in ballo 30 ore per andare da Como a Riyadh non ci sto, nemmeno con l’ordine del Pretore.
Mi spiacerebbe molto, ma l’istinto di conservazione questa volta prevale sull’entusiasmo e avrei respinto questo piano di volo anche trent’anni fa.
Nella prima edizione della Saudi Cup, m. 1.800, Dirt, con un montepremi di USD $ 25.000.000, a difendere i colori di casa, oltre a Mucho Gusto (USA) (m. s. 2016 Mucho Macho Man), di proprietà di Sua Altezza Reale il Principe Faisal bin Khaled bin Abdul Aziz, 66, ci sarà anche Tacitus (USA) (m. gr. o r. 2016 Tapit), allevato e di proprietà di Sua Altezza il Principe Khaled bin Adullah bin Abdul Rahman Al Saud, 83, da tempo molto malato, che sarà rappresentato da suo figlio Sua Altezza il Principe Saud e, probabilmente, da altri familiari.
Prima di entrare nel rosso dell’uovo di Tacitus vale la pena esaminare la genealogia di Sua Altezza, che è nata a Taif, bellissima località che ho visitato e dove c’è un ippodromo, diciamo, estivo.
Il Governo, durante i mesi più caldi, si trasferisce a Taif.
Per raggiungere questa località si deve partire da Jeddah, si deve seguire la strada per Makkah e, prima del check point di entrata nella Città Santa, si gira a destra e si sale in collina lungo una strada alla cui sinistra, lungo i dirupi ci sono decine e decine di scimmioni, famiglie intere, che sono anche molto aggressivi.
Ne so qualche cosa perché, sceso dall’automobile, mi ero illuso di poterli salutare quei bestioni, ma ho dovuto battere in ritirata in tutta fretta.
Il padre di Sua Altezza era il Principe Abdullah, uno dei figli del Principe Abdul Rahman bin Faisal bin Turky, bin Abdullah bin Mohammed Al Saud, il padre di Sua Maestà il Re Abdul Aziz, colui che, nel 1932, ha fondato il Regno dell’Arabia Saudita.
Il Principe Khaled ha sposato la Principessa Jawara bint Abdul Aziz, che è appunto figlia di Sua Maestà il Re Abdul Aziz e di colei che è considerata la “Grande Madre” Saudita, Hassa bint Ahmed Al Sudayri, che è sorella dei famosi “Sette Al Sudayri”, tra i quali il defunto Re Fahd e l’attuale Re Salman.
Avrete notato che figlio di si dice bin e che figlia di si dice bint.
Ho indugiato su queste cose, altrimenti non potete capire nulla di genealogie umane, in questo caso Saudite, ma in generale Arabe.
Su Altezza è un uomo d’affari ricchissimo ed è anche il maggior azionista della Orbit Communications Company, che proprio in cima al Lago di Como, ha installato, da tempo immemorabile, macchinari enormi e si dice che amministri le sostanze dei Principi che diventano Re in Arabia Saudita.
Una sua figlia, Nuf, sposò Sua Altezza Reale il Principe Fahd bin Salman bin Abdul Aziz, che fu il proprietario di Generous (IRE) (m. s. 1988 Caerleon), che per l’allenamento di Paul Cole, a Whatcombe, Oxfordshire, Regno Unito, vinse l’Ever Ready Derby, l’Irish Derby e le King George e, a 2 anni, le Three Chimneys Dewhurst Stakes.
Il Principe è morto da tempo, ma ha avuto una figlia di nome Ramruma: la cavalla chiamata Ramruma (USA) (f. s. 1996 Diesis) vinse le Vodafone Oaks, le Kildangan Irish Oaks e le Aston Upthorpe Yorkshire Oaks.
Il 2 Dicembre 2003 la cavalla è stata acquistata dal Signor John Magnier, alle Aste miste di Newmarket, per Ghinee 2.100.000.
Verso la fine degli anni 70 il Principe Khaled iniziò la sua carriera di proprietario e di allevatore di cavalli purosangue per diventare, da diversi anni, il numero uno assoluto al mondo, sovrastando Godolphin di centinaia di miglia, in fatto di qualità, mantenendo il suo parco cavalli sempre in limiti “umani”, come numero, probabilmente battendo il Gruppo Coolmore di alcune lunghezze (ma i due Gruppi hanno continui interscambi con operazioni di foal – sharing: uno dei due fornisce la fattrice, l’altro la monta di uno stallone e il prodotto nato è in comproprietà, ma in questo caso specifico, a anni alterni, i due hanno diritto di prima scelta dei puledri nati in seguito a questi contratti) e sperdendo per la pista Sua Altezza l’Aga Khan, in calo di risultati da qualche anno e Maria Niarchos, che comunque si difende sempre alla grande.
Tempo fa sul Racing Post è comparso un profilo di Sua Altezza a cura del Signor Julian Muscat che mi ha fatto sobbalzare, e non di poco, sulla sedia.
Nell’articolo non sono mai stati nominati i seguenti personaggi: Jeremy Tree, Sir Henry Richard Amherst Cecil, Bobby Frankel e James Delahooke.
Incredibile, ma vero, ma come ho scritto l’altro giorno ormai non studia più nessuno la materia ippica, perché tutti si ritengono “imparati” e, molto spesso, si rivolgono a una platea di “faciloni”, che non rilevano le bestialità, e che non protestano, come nel caso Julian Muscat – Racing Post.
Il primo consulente di Sua Altezza è stato Humphrey Cottrill, un ex allenatore, che con Jeremy Tree, detto da Luca Cumani “L’albero” (Luca ha avuto e ha il vezzo di tradurre i nomi Inglesi in Italiano), trainer di grandissima classe, morto da tanti anni, che allenava a Beckampton, Wiltshire, Regno Unito, dove ora allena Roger Charlton, che ha avuto un ruolo importante nella carriera del Principe, acquistò, per USD $ 225.000, alle Aste yearlings di Keeneland, Lexington, Kentucky, quello che diventerà Know Fact (USA) (m. b. o. 1977 In Reality) che, su squalifica di Nureyev (USA) (m. b. 1977 Northern Dancer), si aggiudicò le 2000 Ghinee e altre due corse di Gruppo 1.
Ippica – JuddmonteSua Altezza il Principe Khaled bin Abdullah bin Abdul Rahman Al Saud con Sir Henry Richard Amherst Cecil
Sir Henry Cecil ha allenato i cavalli migliori e le femmine base dell’allevamento del Principe (tutti ricordano Frankel (GB) (m. b. 2008 Galileo), Bobby Frankel, in California, ne ha fatte “di tutti i colori”, vincendo tutto, anzi di più e James Delahooke, oltre ad avere acquistato molte delle cavalle basi, ha fatto l’offerta vincente per Dancing Brave (USA) (m. b. 1983 Lyphard) che, allenato a Pulborough, Sussex, Rgno Unito, da Guy Harwood, vinse l’Arc de Triomphe dopo che il fantino Greville Starkey, nel Derby del 1986, ne fece veramente “di tutti i colori” per perdere la corsa.
Secondo il racconto che mi fece il Dr. Giulio Bassignana, scomparso da tempo e mai rimpianto abbastanza, pare che i Botti fossero underbidder su Dancing Brave, ma si fermarono per il difetto del puledro che era “parroth mouth”, aveva la bocca da pappagallo.
James Delahooke lo acquistò per USA $ 200.000: non ricordo se alle July Sales di Keeneland o alle September Sales, sempre di Keeneland.
Non ho conosciuto Sua Altezza o, meglio, c’è stato un episodio curioso.
Non ricordo se nel paddock di York o di Ascot (non durante il Royal Meeting), tanti anni, fa, stavo parlando con Teddy Beckett, ora Lord Grimthorpe, il Racing Manager di Juddmonte Europa, quando il Principe si avvicinò a noi.
Forse Teddy tentò di fare le presentazioni o io tentai di presentarmi, fatto sta che Sua Altezza mi disse: “Io la conosco benissimo perché mio cugino (Sua Altezza il Principe Saud bin Khaled bin Mohammed bin Abdul Rahman Al Saud) mi parla spesso di lei e la stima molto”.
Io probabilmente arrossii e fui imbarazzatissimo, ma allo stesso tempo compiaciuto.
Ippica – Belmont StakesTacitus (USA) (m. gr. o r. 2016 Tapit)
È tempo di trattare la “pratica Tacitus” da vicino, partendo da lontano.
Dobbiamo partire dalla quinta madre, Best In Show (USA) (f. s. 1965 Traffic Judge), allevata in Kentucky dal Signor Philip Connors e di proprietà della Signora Anne Forsythe della Stonereath Farm.
Quello che ha prodotto questa fattrice è assolutamente incredibile: non si riesce nemmeno a scaricare la sua genealogia al completo per il numero di vincitori e di maschi e femmine base dell’allevamento mondiale del purosangue.
Butto lì dei nomi: Blush With Pride (USA) (f. s. 1979 Blushing Groom), nonna materna di Jazil (USA) (m. b. 2003 Seeking The Gold) e di Rags To Riches (USA) (f. s. 1974 A. P. Indy), Gielgud (USA) (f. s. 1978 Sir Ivor), Malinowski (USA) (m. b. 1973 Sir Ivor), Minnie Hauk (USA) (f. b. 1975 Sir Ivor), ava di numerosi e svariati vincitori per i Niarchos, tra cui Spinning World (USA) (m. s. 1993 Nuteyev) , Sex Appeal (USA) (f. b. 1970 Buckpasser), madre di El Gran Senor (USA) (m. b. 1981 Northern Dancer) e di Try My Best (USA) (m. b. 1975 Norhern Dancer), senza tralasciare Monroe (USA) (f. b. 1977 Sir Ivor), sulla quale ora mi soffermo.
Monroe ha prodotto 18 foals e 14 vincitori e 17 hanno corso.
Il top è stato Xaar (GB) (m. b. 1995 Zafonic), vincitore di 2 Gruppi 1 a 2 anni e figlio di uno stallone allevato da Juddmonte (Zafonic (USA) (m. b. o. 1990 Gone West) che ha vinto le stesse corse di Xaar a 2 anni, cui si sono aggiunte le 2000 Ghinee.
I mezzi fratelli Bated Breath (GB) (m. b. 2007 Dansili), che ora fa lo stallone, a Banstead Manor Stud, Newmarket, Suffolk, al tasso di £ 12.500 e Cityscape (GB) (m. s. 2006 Selkirk), che fa la monta, a Overbury Stud, a Crashmore La, Overbury, Regno Unito, al tasso di £ 5.000, il primo uno sprinter e il secondo un miler, hanno come trisnonna Monroe.
La terza madre di Tacitus, Silver Star (GB) (f. b. 1996 Zafonic) ha prodotto Bird Flown (GB) (m. b. 2011 Osis Dream) che è la madre di Siskin (USA) (m. b. 2017 First Defence), vincitore di Gr-1 a 2 anni in Irlanda, imbattuto, che non è entrato nelle gabbie, a Newmarket, nelle Juddmonte Middle Park Stakes, Gr-1.
La seconda madre di Tacitus è Silver Toronado (USA) (f. b. 2005 Storm Cat), che ha vinto una corsa.
Infine la prima madre di Tacitus è Close Hatches (USA) (f. b. o. 2010 First Defence), che ha vinto 5 corse di Gruppo 1 in USA e che ha avuto l’Eclipse Award come femmina anziana nel 2014.
Era allenata da Bill Mott.
Un fatto curioso: Il Principe Khaled bin Abdullah aveva i cavalli in allenamento da Bobby Frankel, in California, e convinse suo cugino, di cui vi ho già parlato, a trasferire qualche cavallo presso quell’allenatore.
Successivamente è stato il cugino a sospingerlo verso Bill Mott, che è sempre stato l’allenatore numero uno del Principe Saud bin Khaled.
Il padre di Tacitus è il fenomenale Tapit (USA) (m. gr. 2001 Pulpit), che fa la monta alla Gainesway Farm, a Lexington, Kentucky, al tasso di USD $ 200.000.
Quindi stoffa purissima Inglese e forse anche di più.
Il problema di Tacitus è che gli manca sempre uno per fare trentuno: lo scorso anno ha vinto due corse di Gruppo 2, è stato terzo nel Kentucky Derby e nelle Jockey Club Gold Cup Stakes, altra corsa di Gruppo 1, e secondo nelle Belmont Stakes, nelle Travers Stakes, corse di Gruppo 1.
Un racing record straordinario: rientra dal 28 Settembre 2019, ma fate molta attenzione perché Bill Mott non si muove per divertimento, anche se in questo caso, porterà a Riyadh un cavallo di un padrone di casa.
Il Racing Post assegna a Tacitus un Best Rating di 115 e la sua quota al momento è tra 14/1 e 20/1.
Nota Bene: Juddmonte Farms, il nome de plume di Sua Altezza il Principe Khaled bin Abdullah Al Saud, ha allevato Tacitus, la madre, il nonno materno First Defence (USA) (m. b. o. 2004 Unbridled’s Song), la seconda madre e la terza madre!!!
Ora facciamo un ripasso delle quote che i bookmakers Britannici e Irlandesi offrono per questa corsa meravigliosa: Maximum Security tra 2/1 e 11/4, McKinzie tra 9/4 e 3/1, Benbatl tra 4/1 e 6/1, Mucho Gusto tra 5/1 e 6/1, Midnight Bisou 8/1, Capezzano tra 6/1 e 8/1 (forse c’è un errore: dovrebbe essere, abbondantemente in doppia cifra), Tacitus appunto tra 14/1 e 20/1.
Carlo Zuccoli
(Credits: Getty Images)