Carlo Zuccoli
da www.nelrossodelluovo.com
L’anatra zoppa: il sistema scommesse ippiche di Stato a quota fissa e non in Italia
Scrivo da anni che l’ippica Italiana è ippica di Stato e che tutti i mercati delle scommesse sono regolati dallo Stato.
E lo Stato Italiano è una Stato di Polizia, oltre a tutto incompetente, nella maniera più assoluta, nella materia.
Cerco di spiegarmi per coloro che vorranno seguirmi leggendo, con un minimo di attenzione, queste righe.

Preciso che mi limito a parlare dell’ippica e di questi mercati.
1) La famosa Sesta Commissione Finanze del Senato della Repubblica Italiana, nella seduta del giorno 27 Giugno 1995, su proposta del Sen. Libero Gualtieri, legato al “carro” Grassi – Melzi – Fabbri, propose l’eliminazione del sistema di scommesse ippiche in vigore per sostituirlo con quello cosiddetto a riversamento o Totalizzatore Nazionale, senza che esistesse uno solo dei cinque pilastri sui quali detto sistema si deve, OBBLIGATORIAMENTE, fondare;

2) Successivamente, l’ex (per fortuna) Ministro delle Politiche Agricole, Dr. Mario Catania, decise di distruggere l’UNIRE, che dal 1942, Legge Orsi – Mangelli, aveva assoluta competenza in materia e il monopolio delle scommesse ippiche, che esercitava a mezzo delegati (i. e. allibratori, ippodromi, sale corse), trasferendo la parte corse e allevamento al Mipaaft e la parte scommesse al Ministero delle Finanze;

3) L’ex Presidente dell’UNIRE, Conte Guido Melzi d’Eril – non scrivo per fortuna, perché l’atto che ora descrivo non fu farina del suo sacco – subì l’imposizione dell’ex (per fortuna) Ministro dell’Agricoltura, On. Gianni Alemanno – che l’obbligava ad aumentare i premi delle corse dei cavalli causa i famosi “minimi garantiti” relativi allo sciagurato Bando di concorso per l’aggiudicazione di 1000 sale corse nell’anno 2000. Naturalmente nessuno pagò quelle somme astronomiche, VOLONTARIAMENTE, offerte dai cosiddetti concessionari, nella guerra voluta dal Dr. Giorgio Sandi, ex Amministratore Delegato di Sisal, contro Snai. Tutti i concessionari sarebbero saltati per aria e addio ippica;

4) Il Dr. Panzironi, ex Direttore Generale UNIRE, molto saggiamente, riuscì a fare una transazione con i concessionari su quelle somme;

5) Il Dr. Francesco Ruffo della Scaletta, all’epoca Direttore Generale dell’UNIRE, per tanta fortuna ora ex, impedì al Dr. Pio Bruni, Presidente SIRE, con l’aiuto di diversi soci di quella Società (potrei fare nomi e cognomi), di continuare nella “pratica implementazione” del mio Progetto di ristrutturazione dell’ippica, senza alcun finanziamento pubblico, già approvato dall’AAMS, che mi aveva commissionato (posseggo tutta la documentazione);

6) La politica ha imposto al Ministero delle Finanze norme completamente assurde per quanto riguarda i vari mercati delle scommesse ippiche (i. e. per investire on – line bisogna essere in possesso del codice fiscale Italiano, se nelle sale corse si vincono più di € 3.000 (credo) non si può incassare la fresca, ma la stessa deve essere accreditata sul conto corrente bancario o postale dell’investitore di successo, i bookmakers nostrani non possono fare operazione di hedging, di copertura, sono vietate le operazioni d’intermediazione, etc.). Nell’era della globalizzazione e d’Internet i “prodotti scommesse Italiani” sono sul web, ma non sono accessibili dall’estero. Nel corso dei cinque giorni del Royal Ascot 2020, senza pubblico, 20 Paesi hanno fatto massa comune con le regole del commingling of pools betting (che non sto a spiegare perché troppo complicate), generando volumi per £ 137 Milioni, cifra che, probabilmente, sarà raggiunta dal Totalizzatore Nazional Italiano, a fine anno;7) Il Movimento 5 Stelle, compreso il Dr. Rocco Casalino, mio compare di trasmissioni tv per circa un anno, su Betting Channel, ha varato una legge che impedisce la pubblicità dei mercati delle scommesse in generale. Comuni e Regioni, di fatto, impediscono ai concessionari di esercitare il loro lavoro nelle sale corse, che si sono fatte aggiudicare dal Mef a caro prezzo, mettendo paletti di tutti i generi per le loro aperture; credo che a breve, per le stese leggi, spariranno dalle pagine dei giornali generalisti ed economici le quotazioni delle azioni, delle merci, delle valute, nelle varie Borse del mondo, perché non c’è differenza alcuna tra quei mercati e quelli delle scommesse, nemmeno dal punto di vista giuridico, di funzionamento e di sistema. La differenza vera è che i mercati delle scommesse sono “bloccati” dallo Stato padrone;

8) Il Palinsesto Complementare, ippico in linea di diritto e in linea di fatto, non sana la situazione “mercati delle scommesse ippiche statalizzati”, in quanto sono sempre necessarie le autorizzazioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli anche per fare pipì: i. e. non è possibile la scommessa, a quota fissa, vincente e piazzato, con un numero di piazzati scelti dal bookmaker, ma è possibile soltanto la scommessa piazzata, anche con quattro piazzati, staccata da quella vincente. In questo periodo le quote per quei piazzati sono improponibili (e spesso sbagliate per i concessionari) e le scoperture sono risibili. Se le quote fossero fair e le scoperture decenti, ci sarebbe il suicidio di massa dei concessionari. La Tattersalls Regola 4 è applicata in maniera del tutto “artigianale” (non esiste in Italia lo Starting Price), e nessuno conosce la tabella delle deduzioni né quella della deduzione massima;

9) La tassazione per le scommesse a quota fissa è stata introdotta al contrario: chi guadagna di più paga di meno. E non mi si dica che i mercati on – line hanno meno spese perché non sono tassate le spese, ma i margini lordi. Tra l’altro quelle imposte sono “mal pagate” dai concessionari perché vanno, integralmente, al Mef e nulla va al Mipaaft, per premi, etc. In UK i bookmakers pagano il 15% di GPT e un altro 10% GPT come levy, somma che va a un fondo per l’ippica.

10)Di fatto il Totalizzatore Nazionale non funziona e non può funzionare, per i motivi esposti al punto 1 di questa “spataffiata”, il GPT Italico è quasi inesistente, non essendoci il cosiddetto levy, e i contribuenti Italiani continuano a finanziare l’ippica;

11) Il Ministro (la carica è maschile come maschile è Ministero) dell’Agricoltura, Teresa Bellanova si straccia le vesti per regolarizzare i lavoratori extra – comunitari e tollera l’ippica, finanziata dai cittadini Italiani, con lavoro nero al 90% / 95% e nessuno dice una parola.

Detto tutto ciò avrete capito che l’Italia ippica è un Pese finito da quel dì, male amministrato in quanto chi è a capo non ha l’idea più pallida del settore e non può averla, non per colpa, ma perché delegato ad altri compiti fino a ieri.

È statalizzata la televisione, il Canale 220, e i risultati di questa operazione li si vedono con il mancato acquisto, PER PROBLEMI BUROCRATICI, da parte del Mipaaft, dei diritti immagini e scommesse del Royal Ascot anno 2020.

Mamma Rai (Canale Sport 1) non si è mai occupata del Royal Ascot, quando erano presenti i Reali con le sfilate delle carrozze, morning dress, tube e cappelli per le signore e mi dicono che se ne occupa nell’anno di grazia 2020, quando il Meeting non è Royal ed è a porte chiuse: congratulazioni al management della TV, anch’essa di Stato.

Infine lo Stato, ovvero la Magistratura ha scoperto che alcune teste di legno della criminalità sarebbero concessionari e/o gestori di sale scommesse e, naturalmente, tirano in ballo il riciclaggio del denaro proveniente da delitti vari.

Vorrei avere un colloquio con quelle Procure della Repubblica, per consegnare, in modo virtuale, al Procuratore Capo, una borsa rigonfia di banconote da riciclare, chiedendo allo stesso Procuratore d’insegnarmi il metodo, anche per superare le norme sul contante, sulla registrazione degli scommettitori, etc.

Vorrei anche domandare allo stesso Magistrato come farebbe a riciclare quel denaro on – line, consegnandogli la stessa borsa virtuale.

Purtroppo ciò non è possibile, ma spiego ugualmente la rava e la fava.

Per aprire un rapporto di conto corrente con un bookmaker nostrano io, e come me tutti i cittadini Italiani, solo Italiani, ripeto solo Italiani, devo presentare tutta una serie di documenti per comprovare l’identità, la residenza, etc.

Posso versare fino a € 3.000, in contanti, presso una sala corse dello stesso bookmaker o posso effettuare il versamento (in teoria qualsiasi cifra) a mezzo carta di credito o carta di debito.

In questo caso il denaro per il deposito lo anticipa la società della carta di credito, che mi anticipa i fondi, per poi tramettere l’operazione alla mia banca che, a sua volta, mi addebiterà quell’importo sul mio conto corrente.

Cosa riciclo e cosa posso riciclare?

Nulla, anzi meno di nulla o, se volete, € 3.000.

E poi come opero, una volta depositati, cash, € 3.000, presso una sala corse?

Investo su tutti i cavalli in una corsa con il prelievo sul vincente del 31% e con l’impossibilità di distribuire le somme in relazione alle quote, perché queste cambiano continuamente e le ultime informazioni arrivano dopo l’off?

Dal giorno 01 Luglio l’uso dei contanti scenderà a € 2.000, poi da Gennaio 2021 a € 1.000.

Addirittura si dice che il “Comitato Colao” abbai proposto l’abolizione totale del contante.

Forse varrebbe la pena ricordare a questi ineffabili signori che l’Italia non è gli Stati Uniti e nemmeno il Regno Unito, dove carte di credito e di debito sono diffusissime.

Voglio vedere come faranno i cittadini Italiani (tanti, anzi tantissimi) ad andare dal giornalaio a comprare il giornale, dal pizzicagnolo a comprare il prosciutto, etc.: nemmeno al Nord le carte di credito e di debito sono diffusissime.

Sarà ucciso il commercio in tutta Italia e sarà uccisa l’economia.

So what?

Importa qualche cosa a questi signori?

Carta stampata e trasmissioni televisive sguazzano nella materia, senza il minimo contraddittorio.

E nessun esponente dei concessionari ha fatto un plissé.

I proventi della criminalità, più o meno organizzata, sono inarrestabili e sono migliaia di miliardi, in tutte le valute, ogni anno e sono investiti nelle più disparate attività, naturalmente lecite.

Azioni di società quotate, senz’altro, ma nessuno ha mai fatto una piega.

La criminalità, se sarà provato, ha fatto degli investimenti nel settore gambling (betting & gaming) e ha fatto flop, perché il settore non rende, per tutti i motivi esposti più sopra e non permette di riciclare nemmeno un “biadino”.

Nemmeno con le “macchinette di Stato”, che ritornano al giocatore disperato, e strozzato dallo Stato stesso, il 64% dell’ingurgitato: se Pippo lo zoppo riciclasse denaro (ma non può visti i noti limiti del contante) pagando il 36% di aggio, Carletto detto la neve, lo getterebbe incementato in fondo al Lago di Como.
Viva.
Stay with us.
Carlo Zuccoli”

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